PON Legalità 2014-2020 Safety and Security per il Parco Archeologico di Sibari

Progetto “Safety and Security per il Parco Archeologico di Sibari”

Il progetto “Safety and Security per il Parco Archeologico di Sibari” prevede la realizzazione di un sistema di presidio tecnologico dei siti di natura archeologica e museale del Parco archeologico di Sibari, con l’obiettivo di innalzare gli standard di sicurezza e legalità e realizzare un modello multidisciplinare integrato per la gestione della sicurezza dell’area.

Il progetto è finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Legalità 2014-2020 (Asse 2 – Rafforzare le condizioni di legalità delle aree strategiche per lo sviluppo economico, Azione 2.1 – Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali, Sotto-azione 2.1.1 – Innalzamento degli standard di sicurezza dei sistemi produttivi) e ne è previsto il completamento con i fondi del Programma Operativo Complementare (POC) Legalità 2014-2020. Il budget complessivo del progetto è pari a 13.013.800 €, di cui 8.115.546,25 € del PON e 178.731,75 € del POC.

Le attività progettuali intendono innalzare i livelli di sicurezza e legalità relativamente ai siti di natura archeologica e museale che rientrano nella competenza del Parco Archeologico di Sibari (area archeologica di Parco del Cavallo, area archeologica detta “Prolungamento strada”, area archeologica detta “Casa Bianca”, masseria detta “Oasi di Casa Bianca”, area archeologica di Stombi, museo della Sibaritide ecc.), attraverso diversi strumenti tecnologici, inclusa videosorveglianza avanzata, integrati da una piattaforma ICT (Information and Communication Technology). L’obiettivo è quello di realizzare un sistema tecnologico integrato a supporto di un modello multidisciplinare per la gestione della sicurezza.

L’idea alla base del progetto è semplice ed efficace: rendere un sito strategico e sensibile come quello di Sibari un luogo più sicuro per i visitatori che ogni anno lo scoprono, lo percorrono, lo vivono e lo raccontano al resto del mondo. Un sistema integrato e multidisciplinare che, trasmettendo ai visitatori sensazioni di sicurezza, benessere, efficienza, buone pratiche di gestione, fiducia, trasparenza, condivisione, permetterà al Parco Archeologico di Sibari di trasformarsi sempre più in una community globale capace di trasferire le best practice nel territorio circostante facendo rete con il territorio, nella considerazione che l’autonomia gestionale raggiunta recentemente potrà fare aumentare notevolmente il numero di visitatori.

E’ un sistema che, grazie alla tecnologia guidata dall’uomo, potrà essere aperto alle future integrazioni e ai futuri sviluppi tecnologici, capace di auto-configurarsi, sempre di più, come un distributed ledger e, a partire dal conseguimento della maggiore sicurezza, realizzare una vera e propria blockchain del Patrimonio Culturale.

Il sistema tecnologico integrato (STI) comprende non solo un’adeguata componente di videosorveglianza avanzata e di relativa illuminazione a supporto, ma anche l’implementazione di tecnologie innovative (protezione anti-drone, sensoristica, droni, software di videoanalisi, sistema di comunicazione radiomobile e sistemi/tecnologie di altro tipo ma strettamente pertinenti gli scopi del progetto, rete Wi-Fi nonché di una Piattaforma di Supervisione e Gestione della Sicurezza). In tal modo sarà possibile assicurare il pieno controllo e la sicurezza dei fruitori (visitatori, turisti, ecc.) del patrimonio archeologico nonché la sua protezione da atti vandalici, furti ed altri eventi criminosi o naturali.

Il sistema tecnologico integrato di supporto deve garantire un’elevata modularità, flessibilità, affidabilità e resilienza, in modo da poter essere sviluppato in modo modulare, scalabile e, se necessario, in fasi temporali differenti. Per questo, può basarsi sul concetto di Internet of Things (IoT) e Internet of Everything (IoE), consentendo la connessione tra persone, dispositivi (come terminali mobili, telefoni cellulari, palmari, sensori, attuatori e altri strumenti), dati, informazioni, conoscenze e processi, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Il sistema è in grado di comunicare con tutti gli “oggetti IoT / IoE”, segnalando immediatamente situazioni critiche o pericolose agli operatori preposti alla gestione delle medesime (personale in sala di controllo, personale di sicurezza, forze dell’ordine, vigili del fuoco, protezione civile, personale medico e di pronto soccorso, personale di manutenzione, ecc.), in tempo reale, utilizzando ogni mezzo di comunicazione disponibile.

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